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WikiLeaks, le trattative segrete per il patto sui mercati
WikiLeaks ha assestato un altro colpo ai rapporti di potere planetari e ha rilasciato 17 documenti segreti che rivelano le trattative sul Tisa, il Trade In Services Agreement che coinvolge Stati Uniti, Ue e altri 23 paesi mondiali – tra cui Israele, Pakistan e Turchia – e che delinea il futuro di miliardi di persone, nell’ambito del mercato di servizi fondamentali, come trasporti, commercio, sanità. Non un rilascio a caso, ma con tempistiche precise, chiarisce il sito, data la coincidenza dei meeting che vedono coinvolti a livello ministeriale i rappresentanti dei paesi all’Ocse a Parigi dal 3 al 5 giugno.
Documenti che squarcerebbero il velo su un trattato meno chiacchierato del Trans-Pacific Partnership (Tpp) ma che il sito di Julian Assange definisce “la più larga componente della minacciosa trinità strategica Tpp-Tisa-Ttip“. Non è la prima volta che il sito rilascia informazioni da accordi commerciali riservati: al centro delle rivelazioni sul Tisa, le future strategie di deregolamentazione di diversi settori da parte delle grandi potenze economiche mondiali; lontano dal tavolo delle trattative, che pure però sono ancora ben lontane da una forma definitiva, ci sono i Brics, ovvero Brasile, Russia, India, Cina e Sudafrica.
WikiLeaks lo dice chiaramente: le nuove rilevazioni seguono delle anticipazioni che, già nel 2014, avevano messo in luce un ampio disegno volto alla deregolamentazione di settori vitali, sebbene un un diffuso consenso riconosca che la “mancanza di supervisione e regolamentazione sia una della maggiori causa dell’ultima crisi finanziaria del 2008?. Governi con le mani legati insomma e la cui capacità decisionale nell’ottica del pubblico interesse potrebbe restringersi fortemente su temi come telecomunicazioni, energia, flussi di dati transfrontalieri, ma anche smaltimento di rifiuti, centrali elettriche, licenze di trasmissione.
Nel caso delle telecomunicazioni, come rivelano i leak, si andrebbe verso un sistema standardizzato comune per i paesi aderenti, dove non devono sussistere ostacoli nazionali che portino alla discriminazione di fornitori stranieri o di aziende di proprietà straniera che vogliono entrare nel mercato nazionale, portando tecnologia e servizi, ad esempio nel campo della fibra ottica. Nel caso dei trasporti aerei, per esempio, la bozza si concentrerebbe sulla privatizzazione di diversi servizi, come le riparazioni degli aerei, la vendita e il marketing dei servizi di trasporto aereo, i servizi di prenotazione e informatica, i servizi di terra in ambito aeroportuale. Si potrebbe continuare a lungo ma resta su tutti il tema della trasparenza di questi trattative e anche il diritto dei governi ad agire su determinati temi senza un reale mandato popolare.
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